
Correva il mese di settembre del 2000, quando con un articolo pubblicato sul mensile alcamese "Il Bonifato" misi in evidenza le disumane condizioni di vita ad Alcamo dei tanti immigrati, in gran parte nordafricani, arruolati nelle "ciurme" per la vendemmia: costretti, al termine della dura giornata di lavoro nelle campagne, a bivaccare e a dormire durante la notte all'addiaccio o all'interno di autovetture parcheggiate negli spiazzi cittadini, e senza adeguati servizi igienici né assistenza sanitaria. Una mentalità quantomeno dotata di senso pratico umanitario suggeriva di mettere a disposizione ampi locali pubblici per venire incontro alle esigenze di queste persone - nei limiti del rispetto delle regole ma nella consapevolezza che si tratta pur sempre di esseri umani - offrendo pasti caldi o comunque la possibilità di ripararsi dalle intemperie. Mancava però una vera e propria organizzazione per accogliere questi lavoratori, molti dei quali ancor oggi dimostrano di avere anche un buon livello di preparazione culturale e professionale, oltre che doti umane. Nel corso degli anni successivi, qualcosa ad Alcamo si è mosso, in direzione di una migliore accoglienza, anche se in Italia, Paese delle mille contraddizioni, questa materia è sempre più dibattuta per la sua complessità. Fatto sta che in Sicilia la raccolta dell'uva è affidata ormai, per la maggior parte, alle mani di tali persone, se non a moderni mezzi meccanici. E anche quest'anno, il Comune di Alcamo ha disposto di realizzare "un campo immigrati per i lavoratori non residenti e/o extracomunitari in occasione della vendemmia per il periodo compreso tra il 28 agosto e il 4 ottobre 2009", in base all'ordinanza sindacale 296 del 13 agosto 2009.
"Il Comune di Alcamo, il Centro di ospitalità "Matteo 25.35” in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, la Caritas diocesana e il Centro ascolto per immigrati “Padre Nino Aparo” dell'Unitre - si legge in una nota diramata oggi dall'amministrazione comunale alcamese - realizzano il Campo di assistenza temporanea per l'ospitalità agli immigrati, nella nostra città per la vendemmia, nel campo sportivo comunale "Sant'Ippolito" in via Balduino. Il Campo offre la possibilità di pernottamento, servizi igienici (bagni, docce, lavanderia), un pasto caldo al giorno (i pasti sono offerti gratuitamente dalla Caritas diocesana), assistenza sanitaria di primo soccorso, consulenza legale. L'ingresso per il pernottamento è consentito solo a chi possiede il permesso di soggiorno. All'ingresso bisogna presentare un documento di riconoscimento, mentre per il pernottamento bisogna versare un contributo di 2 euro al giorno, di cui sarà rilasciata regolare ricevuta. E' fatto divieto di permanenza nel campo in mancanza di pagamento, ed è fatto divieto assoluto di consumare alcolici all'interno del campo. Ogni ospite dovrà attenersi alle disposizioni che verranno impartite dai responsabili del campo, dovrà avere comportamenti rispettosi della disciplina, altrimenti sarà allontanato dal campo. E' fatto divieto di bivacco nei giardini e nelle aree pubbliche della città. Il sindaco Giacomo Scala e l’assessore comunale ai Servizi sociali, Giuseppe Scibilia, nell’augurare una buona permanenza nel campo e un buon lavoro, sono certi che le regole suddette saranno rispettate".
La crisi del settore vitivinicolo in Sicilia, intanto, è sotto gli occhi di tutti. Mentre l'Unione europea ha incentivato con corposi finanziamenti l'estirpazione di vigneti (cfr. anche Da Alcamo e dintorni, il punto sulla vendemmia pubblicato il 9 settembre 2008).
Massimo Provenza
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