lunedì 26 gennaio 2009

Quella casermetta che da 33 anni non c'è più

Questa foto l'ho scattata stamane. E' qui che, al margine della strada statale 187, nel cuore di Alcamo Marina, c'era fino al 1976 la casermetta dei Carabinieri. Una casermetta che non c'è più, da quando vi si consumò l'eccidio citato nel post precedente. Nello spiazzo accanto c'è da trent'anni quest'obelisco, recante la scritta "Obbedimmo" e l'epigrafe dedicata ad Apuzzo e a Falcetta.

domenica 25 gennaio 2009

Monumenti allo spreco, poteri occulti, misteri italiani, commemorazioni. E in Medioriente è inferno continuo

Terremoto del Belice (14-15 gennaio 1968, le scosse si susseguirono nelle settimane successive): 400 i morti, un migliaio i feriti, circa 98 mila i senza tetto. Nuovi paesi furono edificati e oggi si presentano come città fantasma, con tanti monumenti allo spreco. Nella Valle del Belice colpita dal disastro, ancora oggi, dopo ben 41 anni, la ricostruzione è incompleta.
Giangiacomo Ciaccio Montalto (Milano, 20 ottobre 1941 - Valderice, 25 gennaio 1983), magistrato. Ucciso dalla mafia.
Mario Francese (Siracusa, 6 febbraio 1925 – Palermo, 26 gennaio 1979), cronista del Giornale di Sicilia, su cui pubblicò scottanti articoli d'inchiesta. Ucciso dalla mafia.
Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta, rispettivamente di 19 e 45 anni, carabinieri, vittime di quella che viene ricordata come la "strage della casermetta di Alcamo Marina" avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1976. Permangono tuttora parecchi lati oscuri in merito ai moventi, ai mandanti e agli autori di quell'eccidio. Lo scorso anno, quindi ben 32 anni dopo, sono state aperte infatti nuove indagini per fare piena luce su quel tragico fatto, con conseguenti nuovi scenari processuali.
27 gennaio. Giorno della Memoria
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria
http://www.e-guernica.net/kl/

sabato 24 gennaio 2009

"Prima dell'intervento, attenda in freezer per alcune ore"

Chissà per quale motivo in certi ospedali, nei mesi invernali, il paziente in day hospital, prima di essere sottoposto ad un intervento chirurgico, viene lasciato in attesa dai sanitari per diverse ore, senza avere adeguati indumenti addosso, se non il camice sterile (rigorosamente in taglia unica...), mentre la sala d'attesa in cui si trova non è riscaldata...
"Non si può utilizzare il riscaldamento", rispondono medici e infermieri. Il paziente, intanto, viene costretto a sostare in condizione di disagio e rischia di morire assiderato a causa della bassa temperatura dell'ambiente in cui si trova ad aspettare.
E' accaduto al Policlinico di Palermo. E' accaduto all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani. Si tratta di nosocomi che rappresentano importanti punti di riferimento per moltissimi alcamesi. Del resto è stata più volte sottolineata la precarietà in cui versa l'ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo, il cui bacino di utenza comprende anche la popolazione dei territori limitrofi: almeno 100 mila persone.
Se volete, segnalate su questo blog eventuali disservizi sanitari o vostre proposte a tale riguardo: saranno puntualmente attenzionati dal sottoscritto e valutati per pubblicarne articoli sul Giornale di Sicilia.
Massimo Provenza

martedì 20 gennaio 2009

1922. L'Inter e il "Compromesso Colombo"

Sfogliando almanacchi e navigando qui su internet, ho trovato un fatto molto curioso. Nel 1922 l'Internazionale, società milanese di calcio che vanta di essere l'unico club italiano ad aver sempre partecipato alla serie A o comunque al massimo torneo nazionale, terminò il suo campionato piazzandosi all'ultimo posto in classifica. Come mai non fu retrocessa?

http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_Divisione_1921-1922
http://it.wikipedia.org/wiki/Compromesso_Colombo

Nessun interista se la prenda. Né l'intento di questo post è quello di indurre gli juventini o milanisti o tifosi di altre squadre a esultare (a conferma del motto "Mal comune, mezzo gaudio"....) o a provare sentimenti di rivalsa nei confronti dei nerazzurri. Semplicemente, se qualcuno è in grado di fornire ulteriori informazioni a tale riguardo, purché non sia eccessivamente fazioso, può farlo intervenendo in questo blog. Per onore di cronaca.

giovedì 15 gennaio 2009

"Raccontate ai vostri figli chi era Gaetano Scirea"

La Coppa del Mondo del 1982. Le foto che lo immortalano sorridente assieme al figlioletto Riccardo e in posa con tutte le miniature dei trofei calcistici più importanti, tutti conquistati. Gli articoli giornalistici che lo ritraggono come un uomo riservato, di rara bontà e lealtà. E quella sera del 3 settembre 1989, Sandro Ciotti che con un groppo in gola non può fare altro se non dare quell'annuncio sconvolgente, nel corso de La Domenica Sportiva.
Ma soprattutto, questa sera del 15 gennaio 2009, quasi venti anni dopo: Mariella Scirea ha inaugurato, in un ristorante di Castellammare del Golfo, lo Juventus Club Doc Alcamo, presieduto da Marco Messina e intitolato al giovane tifoso alcamese Carlo Messina, la cui esistenza è stata prematuramente spezzata da un male incurabile.
Flash. Momenti di vita. Di rinascita e di perpetuazione di una leggenda che non appassisce. Il fuoco di quella strada polacca non ha mai distrutto il campione di sport e soprattutto di umanità. Gaetano Scirea c'è sempre. Lui non è soltanto quel contrattacco da brividi, con addosso la maglia azzurra: un'epica galoppata accompagnata da un frastornante, esaltante sovrapporsi di migliaia di squilli di trombette al Bernabeu di Madrid, e la consegna, a Tardelli, del pallone per il mitico urlo mondiale. Lui non ha soltanto alzato al cielo la Coppa del Mondo al culmine di una serie impressionante di prestazioni personali eccellenti. Lui non ha soltanto vinto tutto con la maglia della Juventus. Lui, con quel suo stile unico, non è stato soltanto uno dei più grandi liberi della storia del calcio internazionale. Nessun cartellino rosso ha macchiato la sua lunga carriera. Con quella sua capacità di mantenersi sempre corretto in campo e fuori dal terreno di gioco, Gaetano Scirea è un esempio di virtù per tutti, anche per chi non ama i colori bianconeri o non ama il calcio. Sarà in eterno un punto di riferimento, soprattutto per le nuove generazioni e per tutti i genitori, allenatori, educatori.
E' bastata una frase, per fare balzare in piedi i circa duecento presenti in sala, molti dei quali giovani e anche bambini, ad applaudire: "Raccontate ai vostri figli chi era Gaetano Scirea", ha esortato la signora Mariella, prima di soffocare un accenno di pianto singhiozzante. Ha trattenuto le lacrime. E ha donato il suo sorriso e il suo sguardo franco a tutti i suoi interlocutori, ha ricevuto mazzi di fiori, ha abbracciato la mamma e il papà di Carlo Messina, anch'essi custodi e portatori di uno spirito vitale alimentato da un misterioso flusso di positività, quindi testimoni viventi della possibilità di reagire con dignità e serenità anche nelle situazioni più dolorose. Ho come l'impressione che dentro l'anima di Mariella Scirea fluisca l'energia del suo Gai. Io Gaetano Scirea l'ho conosciuto soltanto leggendo articoli, libri oppure rivisitando le immagini d'archivio. Ma l'intuizione m'induce a dedurre che la sua energia elegante, e potente nella sua semplicità, si espanda attraverso i cuori che si sintonizzano con lui. Meravigliosamente contagiosa. Grazie, signora Mariella.
Nella foto in alto, da sinistra Marco Messina, Ezio Morina (responsabile del centro coordinamento degli Juventus Club Doc) e Mariella Scirea (presidentessa onoraria degli Juventus Club Doc in Italia e nel mondo, ritratta anche nella foto in basso).
Massimo Provenza

mercoledì 7 gennaio 2009

martedì 6 gennaio 2009

Quando la Sicilia che ama la vita salutò l'anno nuovo piangendo

1947
Accursio Miraglia (Sciaccia, 2 gennaio 1896 - 4 gennaio 1947), sindacalista. Ucciso dalla mafia.
«Io non impreco e non chiedo alcuna punizione. Io che ho tanto amato la vita, chiedo ad essa di vedere pentiti coloro che ci hanno fatto del male».
«Meglio morire in piedi, che vivere in ginocchio».


1984
Pippo Fava (Palazzolo Acreide, 15 settembre 1925 - Catania, 5 gennaio 1984), scrittore e giornalista. Ucciso dalla mafia.
«Mi rendo conto che c'è un'enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante....»
«Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo».


1980
Piersanti Mattarella (Castellammare del Golfo, 24 maggio 1935 – Palermo, 6 gennaio 1980), politico, presidente democristiano della Regione Sicilia. Ucciso dalla mafia.
Negli ultimi mesi del 1979, Mattarella si era reso conto che la propria sorte era legata all'evoluzione dei rapporti di forza tra politica e mafia e al peso che all'interno del suo partito avevano quegli uomini che, secondo lui, "non facevano onore al partito stesso" e che "bisognava eliminare per fare pulizia".

1993
Beppe Alfano (Barcellona Pozzo di Gotto, 1945 – 8 gennaio 1993), giornalista. Ucciso dalla mafia.
La figlia Sonia: “A pensarci bene, quel tesserino da professionista alla memoria di mio padre avremmo dovuto rifiutarlo. Mio padre faceva il giornalista ma non era un giornalista. Perché da vivo i giornalisti lo avevano lasciato solo. Perché il quotidiano per il quale scriveva, La Sicilia di Catania, lo censurava. Non pubblicava le notizie più inquietanti. Il livello di amarezza che ha dovuto subire mio padre prima di morire lo abbiamo scoperto solo da poco. Da quando ci hanno restituito i computer, gli hard disk con tutto quel che scriveva mio padre. Ci sono articoli mai pubblicati”.

In questi giorni vanno ricordati in modo particolare anche altri due personaggi siciliani:
Vincenzo Florio (Palermo, 18 marzo 1883 – Epernay, 6 gennaio 1959) imprenditore. Armatore e industriale di vini, Florio fu da sempre appassionato di automobilismo. Nel 1906 organizzò la prima Targa Florio, sul circuito delle Madonie.
Antonio Scontrino (Trapani, 17 maggio 1850 – Firenze, 7 gennaio 1922), compositore e contrabbassista. Scontrino, al quale è intitolato il Conservatorio di Trapani, non riscosse successo popolare, ma la sua musica fu considerata una valida alternativa all'opera verista.

venerdì 2 gennaio 2009

"Accordi bonari" nella "Repubblica di Alcamo"

ALCAMO. Qualcuno mi domanda in questi giorni che cosa significhi quest'"accordo bonario" che è stato raggiunto tra il Comune e un locale di svago e somministrazione di bevande alcoliche, la cui apertura lo scorso mese di ottobre in piazza Umberto I a pochi metri dal Castello è stata al centro di aspre polemiche. Si tratta di una sorta di pub tra i cui gestori figurano alcuni ragazzi che compongono un'associazione culturale che ha pure organizzato conferenze sulla legalità, essendo anche amici oltre che del sindaco Giacomo Scala e del senatore Nino Papania, anche di Vincenzo Lucchese, ex assessore comunale alla Polizia urbana e in prima linea nel portare avanti la locale Antiracket. Di questo pub, che ha pure montato all'esterno un gazebo, l'amministrazione comunale aveva disposto l'immediata cessazione dell'attività pochi giorni dopo essere stato appena inaugurato, poiché erano state ravvisate "delle incongruenze in termini burocratici", per dirla col sindaco Scala. Dopo una serie di botta e risposta a suon di azioni legali (i titolari del locale avevano infatti chiesto il risarcimento dei danni da parte del Comune) e una sospensiva del Tar nei confronti dell'ordinanza del sindaco, ecco la svolta.
"La società Edison 57 (che è anche il nome del pub) - si legge nella delibera di giunta numero 321 datata 17 dicembre 2008 con cui si approva tale accordo bonario - ha rinunziato al ricorso pendente dinanzi al Tar di Palermo e alla connessa pretesa risarcitoria, abbandonando il giudizio. La stessa ditta provvederà a notificare, entro e non oltre 10 giorni dalla fine di tale convenzione, l'atto di rinuncia al giudizio, e si impegna a rimuovere il gazebo entro il 31 gennaio 2009". Mentre l'amministrazione comunale, sempre in base a tale delibera, si è impegnata d'altro canto a rilasciare entro il 18 dicembre scorso, in favore della suddetta società, l'autorizzazione al commercio per la tipologia di attività "B" come previsto dalla legge 287/91. "Entrambe le parti - è riportato nel relativo documento - dichiarano concordemente di rinunciare al giudizio pendente dinanzi al Tar di Palermo. La giunta ha quindi deliberato di autorizzare il sindaco Scala e il dirigente del settore Promozione economica e Servizi ambientali, Francesco Maniscalchi, alla stipula di tale accordo bonario".
Nel frattempo, il Comune si è trovato a dover pagare il suo legale difensore in merito all'iter processuale per questa vicenda. L'Avvocatura comunale ha determinato infatti "di impegnare 4 mila 478 euro lordi per l'incarico conferito all'avvocato Stefano Polizzotto del Foro di Palermo nel procedimento promosso dalla Edison 57 srl contro il Comune dinanzi il Tar di Palermo". E intanto, secondo fonti ben informate, sarebbe stata proprio l'installazione del gazebo a costare la poltrona di dirigente dell'Ufficio tecnico comunale (settore Pianificazione e Sviluppo del territorio) a Giambattista Impellizzeri. Scala ha quindi nominato Antonino Renda come nuovo dirigente dell'Utc, ma dopo pochi giorni Impellizzeri è stato reintegrato.
Il Castello dei conti di Modica fu "liberato" a colpi di ruspa nell'aprile 2007 abbattendo l'edificio che l'amministrazione Scala aveva già acquistato da un privato per circa 200 mila euro. E proprio in quell'area è sorto adesso questo nuovo pub. Il sindaco, nominando Renda come nuovo dirigente dell'Utc, aveva in un primo momento determinato "di assegnare Impellizzeri ad Ufficio di staff, secondo il vigente regolamento degli uffici e servizi comunali, e di conferirgli una collocazione autonoma rispetto ai settori ad ufficio di staff la cui attività di alto contenuto specialistico sarà a supporto per le attività di programmazione e gestione delle opere pubbliche. Rimangono - si legge nella determina - nella sua competenza l'incarico di responsabile unico dei procedimenti per i lavori pubblici in itinere". Poi il passo indietro da parte dell'amministrazione, e quindi il reintegro. Fatto sta che c'è comunque da fare i conti con le lamentele dei residenti nella zona in cui il suddetto locale si è insediato: "C'è troppo baccano - affermano - durante la notte".
Parecchio discusse sono anche le vicende riguardanti in generale la vita amministrativa alcamese in queste ultime settimane, con dirigenti comunali e lo stesso sindaco che sono stati raggiunti da avvisi di garanzia per il reato di abuso di ufficio. Secondo gli inquirenti, ci sono incarichi all'interno del Comune che sarebbero stati conferiti senza il rispetto delle norme, e di conseguenza tre dipendenti hanno dovuto abbandonare il proprio ruolo di consulenti del primo cittadino Scala, rinunciando quindi a relativi compensi mensili che oscillano tra 1.700 e 3.000 euro: si tratta di Antonio Fundarò, Liborio Ciacio (legato a tale rapporto fino alla scadenza del mandato del sindaco, e che non ha accolto di buon grado tale decisione da parte dei vertici comunali), e Giuseppe Pipitone, geometra (per quest'ultimo la durata dell'incarico era prevista fino al 31 dicembre 2008).
Massimo Provenza

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Benvenuti a bordo del mio blog. Qui trovate alcune mie riflessioni, immagini, appunti e spunti su cui potete intervenire in qualsiasi momento esprimendo il vostro parere o le vostre critiche costruttive. Sono un giornalista professionista. Scrivo per il Giornale di Sicilia, in qualità di corrispondente dalla zona di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta, spaziando dalla cronaca allo sport e alle foto. Laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Giornalismo), sono iscritto all'Albo dei giornalisti professionisti dal 2006. Mi piacerebbe scambiare opinioni con chi visita questo blog, fare nuove conoscenze e intraprendere collaborazioni anche con altre realtà che operano nel mondo dell'informazione, purché sia autorevole e non strumentalizzata. Chi vuole può contattarmi su Facebook o telefonarmi al 3355735207 (ma non rispondo agli anonimi o cosiddetti "numeri privati") oppure inviarmi un messaggio al mio indirizzo di posta elettronica: massimoprovenza@email.it

cenni sulle mie esperienze giornalistiche

Il mio primo articolo su un giornale apparve il 13 dicembre 1997: rubrica Cronaca in classe, Giornale di Sicilia, argomento la riqualificazione di una villa pubblica in piazza Pittore Renda ad Alcamo. Il 29 ottobre 1998 mi telefonarono dalla segreteria dell'Università degli Studi di Palermo per comunicarmi di essermi classificato 33esimo (150 i posti disponibili) nella prova di selezione tra gli oltre mille aspiranti all'iscrizione al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Nel frattempo, diversi articoli sul mensile alcamese Il Bonifato e poi qualcuno sul Segestano. Dal 2002 la mia attività di praticantato giornalistico. Dall'ottobre 2005 faccio il corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia, sul quale del resto avevo già in precedenza pubblicato alcuni brevi articoli. E' infatti a partire da quel periodo che, dopo essermi laureato nel luglio 2005, mi è stato richiesto di fare le cronache delle partite di calcio dell'Alcamo. Intanto il 20 luglio di quell'anno avevo conseguito il titolo accademico in Scienze della comunicazione, dopo aver completato il tirocinio per l'abilitazione professionale. Un paio di mesi dedicati a prepararmi per l'esame di abilitazione professionale, riflettendo anche sulla possibilità di dare un seguito alla collaborazione avviata durante gli stage nei mesi precedenti a Palermo con l'Ansa, Tgs e il quotidiano La Sicilia, senza trascurare quella di collaborare per la cronaca della provincia di Trapani. Poi una chiamata dalla redazione trapanese del Giornale di Sicilia per mettermi in prova come corrispondente per il calcio. Una delle mie passioni. Non potevo rinunciare. Intanto, il 31 ottobre 2005 ho sostenuto a Roma l'esame scritto (con macchina da scrivere, obbligatoria...) per diventare giornalista professionista, poi la prova orale il 23 febbraio 2006 ricevendo dalla commissione nazionale lusinghieri riconoscimenti per i miei elaborati del 31 ottobre, valutati tra i migliori su un migliaio di partecipanti.
Cliccando qui trovate i miei articoli e servizi per Ateneonline, la testata giornalistica dell'Università di Palermo, realizzati tra il novembre 2002 e l'ottobre 2004. Ho anche collaborato per il mensile Regione Mediterranea, pubblicando alcune inchieste. Il mio primo stage bimestrale l'ho svolto alla redazione palermitana de La Sicilia, con una ventina di articoli firmati. Poi, altri due mesi alla redazione televisiva di Tgs. E, infine, all'Ansa con diversi lanci di agenzia. Esperienze, insomma, molto formative sul piano professionale. Come corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia finora ho avuto la possibilità di cimentarmi su vari argomenti, dallo sport alla cronaca bianca e nera, e su cui ho pubblicato migliaia di pezzi principalmente su Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta. Collaboro all'occorrenza anche con l'agenzia di stampa ItaliaMedia. Dal 2007 collaboro anche con la Publikompass per la stesura di testi redazionali da pubblicare sul Giornale di Sicilia. Nel marzo 2009 ho iniziato a pubblicare su un canale You Tube alcune mie interviste filmate, nella prospettiva di inserirle in un nuovo webmagazine che è in fase di progettazione e che sarà da me diretto. Dall'ottobre 2009, proprio a tal proposito, è attivo AlcaMondoBlog, un esperimento di giornalismo partecipativo.

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