giovedì 30 luglio 2009

"Lo abbiamo resuscitato!". Nuovo atto dello sceneggiato bianconero

ALCAMO. Il sospetto che potesse trattarsi di una farsa c'era tutto. Farsa o non farsa, fatto sta che stamattina la dirigenza dell'Atletico Alcamo ha diramato questa sua dichiarazione: "Problema risolto in poche ore! Sono spuntati i soldi per l'iscrizione!". Ma il problema non era invece (cfr. il post di ieri) l'organigramma societario, con la necessità di eleggere un presidente? "E' stato fatto il bonifico per l'iscrizione al campionato di Promozione - dicono i timonieri bianconeri -. Il sindaco Giacomo Scala ha promesso che entro l'inizio della prossima settimana verranno presentati gli imprenditori che hanno dato l'assenso a far parte della dirigenza atletista, e saranno eletti dirigenza e presidente. In questi giorni comunque, effettuata l'iscrizione al campionato, i vecchi dirigenti si potranno muovere per potere tranquillizzare quei giocatori della passata stagione che hanno manifestato l'intenzione di rimanere, sperando che nel frattempo qualcuno non abbia perso la pazienza e abbia optato per altre mete. A questo punto è questione di ore per potere ufficializzare il nome del nuovo tecnico". Quasi certamente, si tratta di Gaspare Bosco. Dagli uffici di Palermo della Figc confermano che l'Atletico Alcamo ha presentato l'istanza d'iscrizione al campionato di Promozione il 14 luglio scorso. Domani sul Giornale di Sicilia, maggiori dettagli. (Nella foto, un momento di una partita dell'Atletico la scorsa stagione)
Massimo Provenza

mercoledì 29 luglio 2009

Atletico Alcamo, ecco la fine

ALCAMO. Tramontata l'epoca della grande passione collettiva per il calcio vissuto allo stadio ad Alcamo, adesso si ha la certezza pressoché totale - a meno di colpi di scena dell'ultimo minuto che lascerebbero pensare a una vera e propria farsa, ma sembra proprio di no, considerata la costante dello scarso seguito di pubblico - che l'Atletico Alcamo scomparirà dalla scena calcistica. Per quattro anni finora, come corrispondente del Giornale di Sicilia ho avuto l'onore di raccontare le partite in casa dell'Alcamo calcio prima e dell'Atletico Alcamo poi, per rendere un servizio professionale d'informazione rivolta agli sportivi alcamesi e non. Al di là degli intenti politici e imprenditoriali dei dirigenti di questi club, dei proclami poi smentiti e dei tentativi di strumentalizzazione della stampa, ho sempre cercato di fare cronaca al di sopra delle parti, per non tradire il patto con il lettore. So che qualcuno vorrebbe, ancora, trascorrere qualche ora di sano divertimento allo stadio, la domenica, assistendo alle partite di un Alcamo all'altezza della sua tradizione e della sua città. Ma si tratta di pochi appassionati. I tempi cambiano. E si vede. Ormai il calcio ad Alcamo è una realtà frammentata in tanti club minori, ognuno coltivante la propria schiera di accoliti, e perlopiù impegnati in tornei di calcio a 5, calcio a 7, calcio sulla sabbia eccetera.
I dettagli sull'ormai imminente fine dell'Alcamo li troverete domani sul Giornale di Sicilia. (Nella foto, i botteghini all'ingresso dello stadio comunale di Alcamo e quel che rimane di un manifesto che annunciava l'ultima gara della regoular season dello scorso campionato di Promozione tra Atletico Alcamo e Campobello di Licata).
Massimo Provenza

martedì 28 luglio 2009

Discariche abusive, incendi, inquinamento ambientale ad Alcamo. L'inchiesta

ALCAMO. "Dalle caditoie ai margini delle strade del centro storico fuoriesce una puzza insopportabile". A denunciarlo sono parecchi cittadini e turisti che, soprattutto in occasione delle varie manifestazioni tuttora in corso di svolgimento per l'Estate Alcamese, non gradiscono affatto passare le serate respirando questi olezzi nauseabondi. Ma qualcosa di molto più grave infesta il territorio alcamese e la salute di chi lo abita, secondo quanto mi segnalano i vigili del fuoco e la polizia municipale di Alcamo in merito al susseguirsi di incendi di sterpaglie nei pressi di discariche abusive di rifiuti anche altamente tossici, a cielo aperto, che quindi, avviluppate dalle fiamme, vanno in fumo: e le sostanze velenose rilasciate nell'atmosfera da tale combustione, dove finiscono? E che cosa resta nel suolo e nel sottosuolo? C'è chi si domanda, inoltre, fino a che punto vengano rispettate le norme in materia di smaltimento dei reflui. Forte eco nell'opinione pubblica ha suscitato, di recente, il sequestro di una nota azienda di compostaggio ad Alcamo, da parte della Forestale. Nei prossimi giorni sarà pubblicato sul Giornale di Sicilia un mio articolo riguardante proprio queste ultime segnalazioni. (Nella foto, una discarica abusiva nella periferia di Alcamo). Massimo Provenza

domenica 26 luglio 2009

"...Esaminare la propria coscienza"

"Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci"
Rita Atria (Partanna, 4 settembre 1974 - Roma, 26 luglio 1992)

sabato 25 luglio 2009

Ad Alcamo tira il calcio in spiaggia

ALCAMO. Il calcio alcamese è, oggi, soprattutto calcio organizzato dai club minori, con tornei che si svolgono in alcuni impianti in dotazione di qualche associazione sportiva operante nel territorio, ma anche in spiaggia. E' infatti sull'arenile della Battigia, ad Alcamo Marina, che nell'attuale periodo estivo si tiene da trentasei anni il Torneo di calcio sulla sabbia, manifestazione capace di attirare su di sé centinaia di appassionati, soprattutto in occasione della finale (nella foto accanto, uno dei rigori conclusivi dell'edizione 2007), che tradizionalmente giunge tra l'ultima decade di agosto e i primi di settembre. Giovani e anziani, donne e bambini si riversano ai bordi del campo per assistere alle gesta dei loro beniamini.
Mentre per quanto riguarda l'Atletico Alcamo, società che la scorsa stagione ha partecipato al torneo di Promozione, tentare di rinverdire i fasti della tradizione calcistica alcamese ad alti livelli si rivela oggi impresa, a dir poco, ardua. E' come cambiare continuamente le bombole d'ossigeno, ma senza mai riuscire a riemergere. E quando dagli abissi si risale, lentamente, fino a rivedere la luce del sole e giungere in superficie, ecco che si viene travolti dalle onde generate dalle scie di potenti imbarcazioni che solcano il mare del calcio semiprofessionistico e professionistico: sono i club più attrezzati, che con una capillare rete di osservatori tengono sotto controllo i vivai, ossia le scuole calcio, per poi mettere in prova ed eventualmente accaparrarsi giovanissimi calciatori. Ormai, a dettare legge è il binomio calcio-televisione. Altro che domenica da vivere allo stadio "Maroso" come fino a vent'anni fa oppure al "Catella" di questi tempi. Lo squilibrato, vertiginoso giro di soldi che caratterizza i piani alti del calcio, si rivela molto lontano da certe realtà calcistiche siciliane alla ricerca di sostentamento e, quindi, di certezze. E' questo il caso del Trapani, che però una certezza, con il patron Vittorio Morace in sella, già ce l'ha: quella di aver completato il trapianto di mezza Armata Boscaglia nel proprio organico. I granata, infatti, si preparano ad affrontare il nuovo campionato di serie D con mister Rocco Roberto Boscaglia e i giocatori Basile, Daì, Cutaia, Di Peri, Domicolo, Di Gaetano, Lupo: gente protagonista, a suon di vittorie spettacolari e farcite di gran gioco, di quell'Alcamo 2006-07 che, pur avendo stravinto il campionato di Eccellenza e la Coppa Italia regionale, non si potè iscrivere in serie D a causa di indisponibilità economiche. Anche Bono, Sassano e Vassallo della Scuola calcio Adelkam si sono appena aggiunti nella Juniores trapanese.
L'Atletico Alcamo si rimbocca le maniche? Cerca di non farsi sfuggire il pallone? Forse. Ma ormai la gestione del maggior club di calcio alcamese sembra assumere il carattere di un affare per pochi: a seguire le partite dell'Atletico, la domenica allo stadio Catella, si contano sempre poche decine di spettatori, tra familiari dei giocatori, sostenitori e curiosi. Anche se rimane fuori discussione l'importanza dei campionati minori e di ogni singolo incontro tra squadre come parte integrante del panorama calcistico regionale e quindi anche nazionale (nella foto accanto, un momento di Alcamo-Marsala della scorsa stagione). Un tempo, ad Alcamo, c'erano mecenati che mettevano a disposizione competenza e voglia di far volare l'Alcamo e mantenerlo, seppure per qualche anno, nell'Olimpo del calcio siculo. Chi, oggi, è invece disposto a rischiare questo salto nel buio, accumulando debiti su debiti? Trapani, intanto, ringrazia Alcamo. Palermo, Catania e le grandi piazze della serie A e della serie B fanno altrettanto.
Massimo Provenza

lunedì 20 luglio 2009

"Ha toccato!"

1969-2009. Quarant'anni dopo l'Allunaggio.
Suprema dimostrazione di potenza, in piena guerra fredda, da parte degli Usa nei confronti dell'Urss, la conquista della Luna viene ancora oggi messa in discussione da chi ritiene che si tratti di un bluff montato ad arte dal governo statunitense. Ma quella notte italiana del 21 luglio 1969 (in America era la sera del 20 luglio), quel grido "Ha toccato!" di Tito Stagno, che da uno studio televisivo della Rai stava facendo la telecronaca diretta del grande avvenimento, e poi quel tragicomico quanto epico "No! Non ha toccato" proferito dall'inviato Ruggero Orlando nella base aerospaziale di Houston, e seguito da un nuovo emozionante "Ha toccato! Ha toccato!", segnarono la storia di un'intera generazione. Per gli americani, la voce testimone dello sbarco sulla Luna fu invece quella del celebre giornalista Walter Cronkite, deceduto venerdì scorso quando mancavano appena tre giorni al quarantesimo anniversario dell'Allunaggio.
Con l'Apollo 11, l'Umanità fece un grande balzo. Ma non è mai riuscita a conquistare la pace.
(Nella foto, la luce della Luna sul Golfo di Castellammare)

domenica 19 luglio 2009

Ricordi infernali

"Ammazzaru a lu giurici Borsellino. Antura lu rissiru a la televisioni..." ("Hanno ucciso il giudice Paolo Borsellino. L'ho appena appreso dalla televisione").
In sella alla mia bici, in giro per Alcamo Marina, sento questa voce che si sparge per strada. Un'edizione straordinaria dei telegiornali sta diffondendo la notizia. Duecento metri mi separano dal televisore di casa mia. Una manciata di pedalate. Pochi secondi, ed eccomi davanti al teleschermo, già acceso, che mostra l'inferno di via D'Amelio. Un inferno così vicino a noi, a una quarantina di chilometri oltre il mare e le montagne di Palermo. Sono passati appena cinquantasette giorni dopo la strage di Capaci. E io, appena tredicenne, mi domando fino a dove possa arrivare la follia umana, e quanto piccola, precaria, strana sia la nostra esistenza. Quel 1992 pieno di sangue non lo dimentico. Non dimentico la vigilia di Ferragosto, neppure un mese dopo. Col mio fratellino vado a comprare un gelato alla Battigia. Torniamo a casa di mio zio, quand'ecco che neppure mezz'ora dopo sentiamo dei colpi fortissimi. Ci affacciamo dall'altra parte della casa, per capire che cosa sia successo. "Ammazzaru un picciutteddu! E' ddocu 'nterra!" ("Hanno ammazzato un ragazzo! E' lì a terra!"), sentiamo esclamare tra il fuggi fuggi generale di giovani che fino a qualche secondo prima si accalcavano sul lungomare del centro nevralgico di Alcamo Marina. I sicari hanno appena centrato uno dei tanti bersagli umani della guerra di mafia alcamese. Come già il precedente 29 febbraio alle ore 19 a un passo dal Municipio in piazza Ciullo, tra la chiesa di Sant'Oliva e quella dell'Ecce Homo: allora stavo percorrendo a piedi il corso VI Aprile per andare a comprare un puzzle in cartoleria, quando all'improvviso ecco dei botti fortissimi. L'agorà di Alcamo si svuota in pochi attimi della gente a passeggio. Fuggono donne, uomini, anziani, bambini. Soltanto qualche minuto dopo, mi viene spiegato che c'è un morto sui gradini di piazza Mercato, in una pozza di sangue. E io, sentendo quei botti, non avevo ancora capito che gli avevano sparato in testa, davanti a tutti. Botti lontani mezzo chilometro da me. Ma così forti da assordare quella Alcamo di allora, in versione Far West.
Massimo Provenza

venerdì 17 luglio 2009

"Paniere anticrisi" nei supermercati di Alcamo. L'inchiesta


Un viaggio nei supermercati alcamesi mi ha consentito, in questi giorni, di tracciare il bilancio relativo a poco più di un mese di vita del “paniere anticrisi” promosso e avviato dal Comune di Alcamo, in collaborazione con la Confcommercio, lo scorso mese di giugno in vari punti vendita della città. Ho infatti sondato tra i commercianti che aderiscono all'iniziativa, denominata “Risparmia con noi – Dalla colazione alla cena". Iniziativa che consiste nell'offrire un paniere di dodici prodotti, esposti in vendita a nove euro e novanta centesimi, e che rientra nell’ambito delle azioni previste nel Protocollo d’intesa del Pacchetto anticrisi, varato il 3 aprile scorso dopo essere stato concordato tra l'amministrazione municipale alcamese, le locali associazioni di categoria, le banche e i sindacati, per meglio affrontare la difficoltosa congiuntura economica. L'articolo uscirà domani sul Giornale di Sicilia.
Massimo Provenza

giovedì 16 luglio 2009

Summertime Blues Festival, tre serate di musica internazionale ad Alcamo

ALCAMO. Il chitarrista Chris Cain, la Ronnie Baker Brooks Band e la Diunna Greenleaf Band con Bob Margolin sono i musicisti statunitensi che si esibiranno sul palco del Summertime Blues Festival di Alcamo, in piazza Ciullo dal 24 al 26 luglio. Nel cartellone della manifestazione, promossa e curata dal Brass Group di Alcamo che quest'anno festeggia il proprio trentennale di attività, sono inserite anche le performance di alcuni gruppi italiani quali la Strange Fruit Blues Band di Lamezia Terme e i palermitani Muppets e Catfish Blues Band.
Il Summertime Blues Festival è ormai una tradizione dell'estate alcamese sin dal 1994. Da allora, calamitando verso Alcamo migliaia di appassionati, si è ritagliato uno spazio importante nel panorama delle rassegne musicali di questo genere. Ma negli ultimi tempi la sua organizzazione ha sempre di più arrancato tra problemi economici. Un difficile periodo che è venuto a coincidere anche con la prematura morte di uno dei suoi storici organizzatori, Enrico Cassarà, e che si protrae tuttora. In quindici anni, vi hanno partecipato artisti di fama mondiale quali Duke Robillard, Tuck & Patty, Jourma Kaukonen, Charlie Musselwhite, Mick Taylor, Andy J. Forest, Popa Chubby, The Animals, Phil Guy, Scott Henderson, Marva Wright, Canned Heat, Brian Auger, Dr. Feelgood, Fabio Treves, Nine Below Zero, Louisiana Red, Robben Ford. Anche stavolta, l'allarme per il rischio che il Summertime Blues Festival non potesse svolgersi a causa della carenza di soldi per affrontarne le spese, è rientrato. L'amministrazione comunale di Alcamo non rinuncia quindi a tenere in vita quest'evento, che lo scorso anno aveva ricevuto dalle casse del Municipio 25 mila euro di contributo (20 mila nel 2007, 15 mila nel 2006). Il concerto del fresco vincitore del Festival di Sanremo, Marco Carta, lo scorso 20 giugno in viale Italia in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima dei Miracoli, è venuto a costare ai cittadini alcamesi 40 mila euro.

martedì 14 luglio 2009

"L'Assicursu di la Nostra Principalissima Patrona"

Nella foto, un momento della settima edizione della Rievocazione storica “Nostra principalissima Patrona" svoltasi ieri sera a Castellammare del Golfo. "Assicursu" sta per "Soccorso" (cfr. il post del 12 luglio scorso dedicato proprio a tale manifestazione).

domenica 12 luglio 2009

Il Corriere della Sera ricorda quando l'Alcamo calcio fu vicecampione di Sicilia

ALCAMO. Mentre da ambienti vicini alla società calcistica Atletico Alcamo giungono voci di una sua possibile iscrizione al prossimo torneo di Promozione - ma si attende, a tale riguardo, una comunicazione ufficiale da parte della dirigenza bianconera -, il Corriere della Sera Magazine, settimanale del gruppo Rcs, nella sua edizione del 9 luglio ha dedicato un servizio di attualità, in tema di calcio e politica, intitolato U.S. Conversano "Uno titulo". L'articolo, recante la firma di Roberto Rizzo con la collaborazione di Michele Pennetti, viene riassunto così: "25 mila abitanti di una cittadina capitanata dal suo sindaco rivendicano lo scudetto del '43-'44". Nel 1944, con l'Italia divisa in due a causa del conflitto mondiale, nel settentrione, su iniziativa del MinCulPop (l'allora ministero della Cultura popolare del Governo del Regno d'Italia col compito di controllo e organizzazione della propaganda del fascismo) ed essendo in atto il periodo di inattività ufficiale stabilito nel 1943 dalla Figc, venne organizzato un torneo non ufficiale che prese il nome di Campionato Alta Italia. A vincere tale competizione furono i Vigili del Fuoco della Spezia. Il titolo venne riconosciuto dalla Figc, seppure solo in via onorifica, nel 2002. Nel meridione, invece, fu organizzato il Campionato Italia Libera vinto, appunto, dall'Unione Sportiva Conversano, che è stato riconosciuto dalla Figc soltanto con un attestato, ma che ancora non risulta inserito negli almanacchi del calcio nè nell'albo d'oro. Tra le tante curiosità, il suddetto articolo del Corriere Magazine fa emergere (come si può notare nella foto) elementi che rispolverano l'orgoglio storico del calcio alcamese, mettendolo dinanzi agli occhi di un'ampia platea di lettori. Nel 1945, infatti, l'Alcamo si piazzò in seconda posizione nella classifica finale campionato siciliano, alle spalle del Palermo (http://it.wikipedia.org/wiki/Campionato_siciliano_1945). Dal 1976, per circa un decennio, la città di Alcamo riuscì poi a ritagliarsi un posto al sole nel panorama del calcio nazionale, ottenendo prestigiosi risultati in serie C e C2. Furono quelli i momenti di gloria più esaltanti del calcio alcamese. Di quelle imprese, stampigliate nella memoria della Alcamo del dopoguerra, oggi rimangono pagine di giornali ingiallite, e immagini sbiadite dal tempo.
Massimo Provenza

L'apparizione della Madonna di Castellammare rievocata con tre antichi velieri

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Le acque della Cala Marina si presteranno, domani sera, come naturale e suggestivo palcoscenico della settima edizione della Rievocazione storica dell'intervento prodigioso di Maria Santissima del Soccorso in favore di Castellammare avvenuto il 13 luglio 1718 durante la battaglia tra spagnoli e inglesi. Si tratta di una sacra rappresentazione, non per caso intitolata "Nostra Principalissima Patrona", essendo la Madonna del Soccorso (in dialetto locale "Madonna di l'assicursu") la protettrice per eccellenza della cittadina castellammarese, che già dal V secolo circa avanti Cristo fu nota come Emporium Segestanorum (porto di Segesta). "Ci saranno anche tre antichi velieri e un charter inglese - riferisce l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Marzio Bresciani - a simulare la battaglia, uno dei momenti centrali della Rievocazione storica che, dopo cinque anni, sarà riproposta il 13 luglio, a partire dalle 21,30, nel suggestivo scenario della Cala marina. Uno dei velieri sarà il noto “Delphin”, goletta armata a schooner, nata intorno al 1940. La goletta, lunga 32 metri, fu concepita nei famosi cantieri navali Krupp di Kiel, in Germania, con l’intento di prestare servizio nella flotta del Terzo Reich. Adesso è una nave scuola. Parteciperà alla manifestazione anche un charter inglese di 37 metri: si tratta di un’imbarcazione d’epoca che transitava da Castellammare, e il cui proprietario, con entusiasmo, ha dato la sua disponibilità a prendervi parte. La settima edizione della sacra rappresentazione “Nostra Principalissima Patrona”, quest’anno, sarà arricchita da numerose novità che, oltre alla presenza dei velieri e di ben 800 figuranti più il coro, riguardano gli effetti scenici. La manifestazione, nata nel 1998 in occasione del bicentenario dell’incoronazione della Vergine, narra proprio l’avvenimento del 13 luglio 1718, in 7 quadri ed un prologo. In questa occasione, la Cala marina, investita da un’atmosfera surreale, si trasforma in uno splendido teatro naturale. Suoni, luci, colori, visioni, effetti pirotecnici. Un bastimento spagnolo è inseguito da navi inglesi. Il bombardamento, la simulazione del Castello in fiamme, quindi l’apparizione della Madonna con il suo esercito. Il Popolo che esulta e prega. L’arrivo del bastimento, la battaglia, l’invocazione, lo sbarco, l’apparizione, la vittoria, la gioia, per la regia di Baldo Sabella, che è anche la coinvolgente voce recitante della manifestazione. Un evento religioso, ma anche culturale, di grande intensità". Curato dall'associazione “Nostra principalissima Patrona”, presieduta dal parroco della Chiesa Madre don Franco Giuffrè, che comprende la comunità ecclesiale castellammarese (parrocchie, movimenti, gruppi e associazioni) in collaborazione con i pescatori e con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo, della Provincia di Trapani e della Regione Sicilia. Fino all’ultima edizione del 2004, tale rappresentazione si svolgeva il 19 agosto, primo giorno dei festeggiamenti in onore della Patrona di Castellammare. "Quest’anno, invece - dice Bresciani - abbiamo voluto fortemente riproporre l’evento, scegliendo la stessa data in cui avvenne il miracolo dell’apparizione della Madonna: il 13 luglio. In tal modo, vorremmo spostare il flusso turistico anche in questo mese. In agosto, infatti, le presenze sono solitamente sempre numerosissime, soprattutto nei tre giorni di festeggiamenti in onore della nostra Patrona, dal 19 al 21 agosto”.
“A Castellammare, il culto della Madonna del Soccorso – spiega il viceparroco della Chiesa Madre, don Sebastiano Adamo – è derivabile dagli Agliata, famiglia di banchieri pisani e mercanti, che si trasferì qui in Sicilia nel XIV secolo. Si tratta di una tradizione portata avanti a partire dal Trecento dai Padri Agostiniani di Palermo e legata ad un miracolo palermitano: secondo la leggenda e la fede, l’apparizione della Madonna ad una bambina per scacciare il diavolo. Nel Cinquecento, il culto fu introdotto a Castellammare dagli stessi Alliata, divenuti nel frattempo padroni del paese”. Tre sono le statue che riproducono, più o meno fedelmente, il simulacro originale della Madonna con Gesù Bambino in braccio, una mazza nella mano destra e una bambina ai suoi piedi: “Una è in porcellana – riferisce don Sebastiano Adamo – e viene vererata in chiesa. Un’altra, risalente al Settecento, è in legno ed è quella che viene portata in processione la sera del 21 agosto. Infine, una è in cartapesta, risale all’Ottocento ed è quella che il 19 viene portata in processione a mare”. Bisogna stare attenti a non confonderne la simbologia: “La mazza in mano alla Madonna – chiarisce il viceparroco – non va intesa in senso di minaccia, bensì di soccorso. La presenza della bambina (detta anche “cinnireddra”, “Cenerentola”) sta a significare le paure e la richiesta di aiuto dell’anima umile e bisognosa di affidarsi a Maria. Il bambino in braccio è il Figlio donato per portarci a Dio”.
IL MIRACOLO DEL 13 LUGLIO 1718 - La fede nella Madonna del Soccorso, a Castellammare, è rafforzata dalla particolare testimonianza che risale al 1718. Secondo la tradizione, infatti, il 13 luglio 1718 Castellammare divenne terra di scontro tra Filippo V re di Spagna e Amedeo di Savoia per il possesso della Sicilia. Si narra che un bastimento da carico fosse inseguito da cinque navi inglesi. I britannici, in quel periodo, erano alleati con i Savoia. Gli spagnoli cercarono riparo nei pressi del castello, ricevendo protezione dai castellammaresi, che a colpi di cannone tentarono di allontanare il nemico. Gli inglesi, allora, ricorsero alla propria artiglieria, sparando ripetutamente verso il castello e il paese. Terrorizzati, gli abitanti di Castellammare implorarono a gran voce la Madonna. Don Sebastiano Adamo cita la testimonianza postuma di un inglese facente parte dell’esercito che quel giorno minacciò il paese: "Secondo tale testimonianza (che non sarebbe l’unica), la Madonna apparve con una schiera di angeli al seguito, spaventando e allontanando gli inglesi. Il miracolo sarebbe avvenuto nei pressi dell’attuale chiesetta della Madonna delle Scale, il cui culto però è una cosa diversa rispetto a quello di Maria Santissima del Soccorso”. (Nella foto, la Chiesa Madre vista da piazza Petrolo, con il Monte delle Scale sullo sfondo).
Massimo Provenza

sabato 11 luglio 2009

Porto di Castellammare, presentato il progetto di completamento


CASTELLAMMARE DEL GOLFO. E' stato presentato ieri sera, in piazza Castello, il piano di completamento del porto di Castellammare. I dettagli li troverete sul Giornale di Sicilia di domani. Nelle foto: il porto di Castellammare come si presenta oggi; i tre pannelli illustrativi del progetto; i relatori: da sinistra, il consigliere provinciale Piero Russo, il presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano, il sindaco di Castellammare, Marzio Bresciani, l'ingegner Pietro Viviano, che ha lavorato alla redazione di tale progetto.

mercoledì 8 luglio 2009

Castellammare, nei fondali della Plaia un relitto insabbiato per secoli

La Soprintendenza del Mare ci fornisce i dettagli riguardanti il rinvenimento di un antico veliero da carico affondato tra Castellammare del Golfo e la foce del fiume San Bartolomeo forse nel secolo XV. Proseguono le ricerche per capire a che data precisa risalga il naufragio.

venerdì 3 luglio 2009

E' un ospedale per 100 mila persone. Ma la sua vita è sempre appesa a un filo

ALCAMO. L'ospedale "San Vito e Santo Spirito".
Il suo potenziale bacino di utenza è di 70 mila persone in inverno, 100 mila in estate.
Ma la sua funzionalità è insufficiente, a causa di varie carenze, ridimensionamenti e disservizi che si verificano in diversi reparti, rendendone costante lo stato di precarietà. Personale molto qualificato e strumenti all'avanguardia non sempre bastano. Spesso si sono registrati guasti ad apparecchiature d'importanza basilare.
Le speranze di vita del nosocomio alcamese sono sempre legate ai giochi di potere politico.
Talvolta riesce difficile comprendere se gli allarmismi legati alla sua possibile soppressione siano frutto di speculazione propagandistica o di oscure manovre da parte dei potentati di turno.
In caso di morte dell'ospedale "San Vito e Santo Spirito", quale o quali realtà nel territorio di Alcamo potranno garantire i servizi sanitari di emergenza, in modo tempestivo, professionale, efficiente e all'altezza delle necessità di Alcamo e di tutto il suo comprensorio?

giovedì 2 luglio 2009

Alcamo non ha il Difensore civico. Se ne parla oggi in consiglio

ALCAMO - Tra i punti all'ordine del giorno della nuova seduta del consiglio comunale alcamese, convocata per oggi alle 18, spicca anche una mozione d'indirizzo del consigliere Sebastiano Cammarata, riguardante l'istituzione dell'ufficio del Difensore civico, figura di garanzia a tutela del cittadino ma tuttora inesistente nel Comune di Alcamo.
(Nella foto, il Palazzo di città in piazza Ciullo)

http://it.wikipedia.org/wiki/Difensore_civico

info personali

La mia foto
Benvenuti a bordo del mio blog. Qui trovate alcune mie riflessioni, immagini, appunti e spunti su cui potete intervenire in qualsiasi momento esprimendo il vostro parere o le vostre critiche costruttive. Sono un giornalista professionista. Scrivo per il Giornale di Sicilia, in qualità di corrispondente dalla zona di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta, spaziando dalla cronaca allo sport e alle foto. Laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Giornalismo), sono iscritto all'Albo dei giornalisti professionisti dal 2006. Mi piacerebbe scambiare opinioni con chi visita questo blog, fare nuove conoscenze e intraprendere collaborazioni anche con altre realtà che operano nel mondo dell'informazione, purché sia autorevole e non strumentalizzata. Chi vuole può contattarmi su Facebook o telefonarmi al 3355735207 (ma non rispondo agli anonimi o cosiddetti "numeri privati") oppure inviarmi un messaggio al mio indirizzo di posta elettronica: massimoprovenza@email.it

cenni sulle mie esperienze giornalistiche

Il mio primo articolo su un giornale apparve il 13 dicembre 1997: rubrica Cronaca in classe, Giornale di Sicilia, argomento la riqualificazione di una villa pubblica in piazza Pittore Renda ad Alcamo. Il 29 ottobre 1998 mi telefonarono dalla segreteria dell'Università degli Studi di Palermo per comunicarmi di essermi classificato 33esimo (150 i posti disponibili) nella prova di selezione tra gli oltre mille aspiranti all'iscrizione al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Nel frattempo, diversi articoli sul mensile alcamese Il Bonifato e poi qualcuno sul Segestano. Dal 2002 la mia attività di praticantato giornalistico. Dall'ottobre 2005 faccio il corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia, sul quale del resto avevo già in precedenza pubblicato alcuni brevi articoli. E' infatti a partire da quel periodo che, dopo essermi laureato nel luglio 2005, mi è stato richiesto di fare le cronache delle partite di calcio dell'Alcamo. Intanto il 20 luglio di quell'anno avevo conseguito il titolo accademico in Scienze della comunicazione, dopo aver completato il tirocinio per l'abilitazione professionale. Un paio di mesi dedicati a prepararmi per l'esame di abilitazione professionale, riflettendo anche sulla possibilità di dare un seguito alla collaborazione avviata durante gli stage nei mesi precedenti a Palermo con l'Ansa, Tgs e il quotidiano La Sicilia, senza trascurare quella di collaborare per la cronaca della provincia di Trapani. Poi una chiamata dalla redazione trapanese del Giornale di Sicilia per mettermi in prova come corrispondente per il calcio. Una delle mie passioni. Non potevo rinunciare. Intanto, il 31 ottobre 2005 ho sostenuto a Roma l'esame scritto (con macchina da scrivere, obbligatoria...) per diventare giornalista professionista, poi la prova orale il 23 febbraio 2006 ricevendo dalla commissione nazionale lusinghieri riconoscimenti per i miei elaborati del 31 ottobre, valutati tra i migliori su un migliaio di partecipanti.
Cliccando qui trovate i miei articoli e servizi per Ateneonline, la testata giornalistica dell'Università di Palermo, realizzati tra il novembre 2002 e l'ottobre 2004. Ho anche collaborato per il mensile Regione Mediterranea, pubblicando alcune inchieste. Il mio primo stage bimestrale l'ho svolto alla redazione palermitana de La Sicilia, con una ventina di articoli firmati. Poi, altri due mesi alla redazione televisiva di Tgs. E, infine, all'Ansa con diversi lanci di agenzia. Esperienze, insomma, molto formative sul piano professionale. Come corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia finora ho avuto la possibilità di cimentarmi su vari argomenti, dallo sport alla cronaca bianca e nera, e su cui ho pubblicato migliaia di pezzi principalmente su Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta. Collaboro all'occorrenza anche con l'agenzia di stampa ItaliaMedia. Dal 2007 collaboro anche con la Publikompass per la stesura di testi redazionali da pubblicare sul Giornale di Sicilia. Nel marzo 2009 ho iniziato a pubblicare su un canale You Tube alcune mie interviste filmate, nella prospettiva di inserirle in un nuovo webmagazine che è in fase di progettazione e che sarà da me diretto. Dall'ottobre 2009, proprio a tal proposito, è attivo AlcaMondoBlog, un esperimento di giornalismo partecipativo.

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il blog di Massimo Provenza è soggetto a Licenza Creative Commons. Per richiedere tutte le autorizzazioni allo scopo di utilizzare il materiale contenuto in questo blog, scrivete a: massimoprovenza@email.it

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