domenica 12 luglio 2009

L'apparizione della Madonna di Castellammare rievocata con tre antichi velieri

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Le acque della Cala Marina si presteranno, domani sera, come naturale e suggestivo palcoscenico della settima edizione della Rievocazione storica dell'intervento prodigioso di Maria Santissima del Soccorso in favore di Castellammare avvenuto il 13 luglio 1718 durante la battaglia tra spagnoli e inglesi. Si tratta di una sacra rappresentazione, non per caso intitolata "Nostra Principalissima Patrona", essendo la Madonna del Soccorso (in dialetto locale "Madonna di l'assicursu") la protettrice per eccellenza della cittadina castellammarese, che già dal V secolo circa avanti Cristo fu nota come Emporium Segestanorum (porto di Segesta). "Ci saranno anche tre antichi velieri e un charter inglese - riferisce l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Marzio Bresciani - a simulare la battaglia, uno dei momenti centrali della Rievocazione storica che, dopo cinque anni, sarà riproposta il 13 luglio, a partire dalle 21,30, nel suggestivo scenario della Cala marina. Uno dei velieri sarà il noto “Delphin”, goletta armata a schooner, nata intorno al 1940. La goletta, lunga 32 metri, fu concepita nei famosi cantieri navali Krupp di Kiel, in Germania, con l’intento di prestare servizio nella flotta del Terzo Reich. Adesso è una nave scuola. Parteciperà alla manifestazione anche un charter inglese di 37 metri: si tratta di un’imbarcazione d’epoca che transitava da Castellammare, e il cui proprietario, con entusiasmo, ha dato la sua disponibilità a prendervi parte. La settima edizione della sacra rappresentazione “Nostra Principalissima Patrona”, quest’anno, sarà arricchita da numerose novità che, oltre alla presenza dei velieri e di ben 800 figuranti più il coro, riguardano gli effetti scenici. La manifestazione, nata nel 1998 in occasione del bicentenario dell’incoronazione della Vergine, narra proprio l’avvenimento del 13 luglio 1718, in 7 quadri ed un prologo. In questa occasione, la Cala marina, investita da un’atmosfera surreale, si trasforma in uno splendido teatro naturale. Suoni, luci, colori, visioni, effetti pirotecnici. Un bastimento spagnolo è inseguito da navi inglesi. Il bombardamento, la simulazione del Castello in fiamme, quindi l’apparizione della Madonna con il suo esercito. Il Popolo che esulta e prega. L’arrivo del bastimento, la battaglia, l’invocazione, lo sbarco, l’apparizione, la vittoria, la gioia, per la regia di Baldo Sabella, che è anche la coinvolgente voce recitante della manifestazione. Un evento religioso, ma anche culturale, di grande intensità". Curato dall'associazione “Nostra principalissima Patrona”, presieduta dal parroco della Chiesa Madre don Franco Giuffrè, che comprende la comunità ecclesiale castellammarese (parrocchie, movimenti, gruppi e associazioni) in collaborazione con i pescatori e con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo, della Provincia di Trapani e della Regione Sicilia. Fino all’ultima edizione del 2004, tale rappresentazione si svolgeva il 19 agosto, primo giorno dei festeggiamenti in onore della Patrona di Castellammare. "Quest’anno, invece - dice Bresciani - abbiamo voluto fortemente riproporre l’evento, scegliendo la stessa data in cui avvenne il miracolo dell’apparizione della Madonna: il 13 luglio. In tal modo, vorremmo spostare il flusso turistico anche in questo mese. In agosto, infatti, le presenze sono solitamente sempre numerosissime, soprattutto nei tre giorni di festeggiamenti in onore della nostra Patrona, dal 19 al 21 agosto”.
“A Castellammare, il culto della Madonna del Soccorso – spiega il viceparroco della Chiesa Madre, don Sebastiano Adamo – è derivabile dagli Agliata, famiglia di banchieri pisani e mercanti, che si trasferì qui in Sicilia nel XIV secolo. Si tratta di una tradizione portata avanti a partire dal Trecento dai Padri Agostiniani di Palermo e legata ad un miracolo palermitano: secondo la leggenda e la fede, l’apparizione della Madonna ad una bambina per scacciare il diavolo. Nel Cinquecento, il culto fu introdotto a Castellammare dagli stessi Alliata, divenuti nel frattempo padroni del paese”. Tre sono le statue che riproducono, più o meno fedelmente, il simulacro originale della Madonna con Gesù Bambino in braccio, una mazza nella mano destra e una bambina ai suoi piedi: “Una è in porcellana – riferisce don Sebastiano Adamo – e viene vererata in chiesa. Un’altra, risalente al Settecento, è in legno ed è quella che viene portata in processione la sera del 21 agosto. Infine, una è in cartapesta, risale all’Ottocento ed è quella che il 19 viene portata in processione a mare”. Bisogna stare attenti a non confonderne la simbologia: “La mazza in mano alla Madonna – chiarisce il viceparroco – non va intesa in senso di minaccia, bensì di soccorso. La presenza della bambina (detta anche “cinnireddra”, “Cenerentola”) sta a significare le paure e la richiesta di aiuto dell’anima umile e bisognosa di affidarsi a Maria. Il bambino in braccio è il Figlio donato per portarci a Dio”.
IL MIRACOLO DEL 13 LUGLIO 1718 - La fede nella Madonna del Soccorso, a Castellammare, è rafforzata dalla particolare testimonianza che risale al 1718. Secondo la tradizione, infatti, il 13 luglio 1718 Castellammare divenne terra di scontro tra Filippo V re di Spagna e Amedeo di Savoia per il possesso della Sicilia. Si narra che un bastimento da carico fosse inseguito da cinque navi inglesi. I britannici, in quel periodo, erano alleati con i Savoia. Gli spagnoli cercarono riparo nei pressi del castello, ricevendo protezione dai castellammaresi, che a colpi di cannone tentarono di allontanare il nemico. Gli inglesi, allora, ricorsero alla propria artiglieria, sparando ripetutamente verso il castello e il paese. Terrorizzati, gli abitanti di Castellammare implorarono a gran voce la Madonna. Don Sebastiano Adamo cita la testimonianza postuma di un inglese facente parte dell’esercito che quel giorno minacciò il paese: "Secondo tale testimonianza (che non sarebbe l’unica), la Madonna apparve con una schiera di angeli al seguito, spaventando e allontanando gli inglesi. Il miracolo sarebbe avvenuto nei pressi dell’attuale chiesetta della Madonna delle Scale, il cui culto però è una cosa diversa rispetto a quello di Maria Santissima del Soccorso”. (Nella foto, la Chiesa Madre vista da piazza Petrolo, con il Monte delle Scale sullo sfondo).
Massimo Provenza

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cenni sulle mie esperienze giornalistiche

Il mio primo articolo su un giornale apparve il 13 dicembre 1997: rubrica Cronaca in classe, Giornale di Sicilia, argomento la riqualificazione di una villa pubblica in piazza Pittore Renda ad Alcamo. Il 29 ottobre 1998 mi telefonarono dalla segreteria dell'Università degli Studi di Palermo per comunicarmi di essermi classificato 33esimo (150 i posti disponibili) nella prova di selezione tra gli oltre mille aspiranti all'iscrizione al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Nel frattempo, diversi articoli sul mensile alcamese Il Bonifato e poi qualcuno sul Segestano. Dal 2002 la mia attività di praticantato giornalistico. Dall'ottobre 2005 faccio il corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia, sul quale del resto avevo già in precedenza pubblicato alcuni brevi articoli. E' infatti a partire da quel periodo che, dopo essermi laureato nel luglio 2005, mi è stato richiesto di fare le cronache delle partite di calcio dell'Alcamo. Intanto il 20 luglio di quell'anno avevo conseguito il titolo accademico in Scienze della comunicazione, dopo aver completato il tirocinio per l'abilitazione professionale. Un paio di mesi dedicati a prepararmi per l'esame di abilitazione professionale, riflettendo anche sulla possibilità di dare un seguito alla collaborazione avviata durante gli stage nei mesi precedenti a Palermo con l'Ansa, Tgs e il quotidiano La Sicilia, senza trascurare quella di collaborare per la cronaca della provincia di Trapani. Poi una chiamata dalla redazione trapanese del Giornale di Sicilia per mettermi in prova come corrispondente per il calcio. Una delle mie passioni. Non potevo rinunciare. Intanto, il 31 ottobre 2005 ho sostenuto a Roma l'esame scritto (con macchina da scrivere, obbligatoria...) per diventare giornalista professionista, poi la prova orale il 23 febbraio 2006 ricevendo dalla commissione nazionale lusinghieri riconoscimenti per i miei elaborati del 31 ottobre, valutati tra i migliori su un migliaio di partecipanti.
Cliccando qui trovate i miei articoli e servizi per Ateneonline, la testata giornalistica dell'Università di Palermo, realizzati tra il novembre 2002 e l'ottobre 2004. Ho anche collaborato per il mensile Regione Mediterranea, pubblicando alcune inchieste. Il mio primo stage bimestrale l'ho svolto alla redazione palermitana de La Sicilia, con una ventina di articoli firmati. Poi, altri due mesi alla redazione televisiva di Tgs. E, infine, all'Ansa con diversi lanci di agenzia. Esperienze, insomma, molto formative sul piano professionale. Come corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia finora ho avuto la possibilità di cimentarmi su vari argomenti, dallo sport alla cronaca bianca e nera, e su cui ho pubblicato migliaia di pezzi principalmente su Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta. Collaboro all'occorrenza anche con l'agenzia di stampa ItaliaMedia. Dal 2007 collaboro anche con la Publikompass per la stesura di testi redazionali da pubblicare sul Giornale di Sicilia. Nel marzo 2009 ho iniziato a pubblicare su un canale You Tube alcune mie interviste filmate, nella prospettiva di inserirle in un nuovo webmagazine che è in fase di progettazione e che sarà da me diretto. Dall'ottobre 2009, proprio a tal proposito, è attivo AlcaMondoBlog, un esperimento di giornalismo partecipativo.

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