Ricordate il post che pubblicai su questo blog il 28 maggio 2008, intitolato "Bellezze al sole, sopra e sotto la ferrovia"? Qualcosa è cambiato, da allora. Il cavalcavia pedonale di contrada Catena già nell'autunno scorso è stato sistemato. Mentre per quanto riguarda il sottopasso di contrada Ex Fermata treno, nei pressi della Tonnara di Alcamo Marina, sono stati effettuati interventi, è vero. Ma queste foto ne testimoniano l'attuale scenario. L'opera rimane incompiuta. Da ben 20 anni non giunge a termine. Nel 1991 venne infatti abbattuto il caratteristico casello ferroviario, qualche anno dopo venne eliminato anche il passaggio a livello. Con il risultato di congestionare la viabilità, oltre che di avere ormai creato uno scempio in una zona che, tutto sommato, prima dell'esecuzione di questo progetto poteva considerarsi tra le meno disordinate di
Alcamo Marina. Per giunta, da alcuni anni, le Ferrovie dello Stato prospettano anche la soppressione dell'importantissimo passaggio a livello della Battigia. Alcamo Marina, località sorta su una delle spiagge più belle del mondo, ha tanti difetti. E' vero. Perché in un passato in cui non ci si poneva problemi di rispetto del territorio, tutto sembrava lecito, e si andava all'assalto senza badare neppure alle potenziali conseguenze che la cementificazione selvaggia determina. Se n'è avuta parziale conferma con l'alluvione dello scorso primo febbraio e, ancor prima, con quella del 12 agosto 1997. Però non è vero che Alcamo Marina sia irrecuperabile. Intanto, si fa ben poco per salvarla, per "riqualificare l'esistente" insomma. "Noi - riferiscono dal Comune di Alcamo - abbiamo fatto il nostro dovere, con i lavori affidati dal luglio scorso a una ditta di Enna, per bitumarlo e quindi rendere il sottopasso, in teoria, transitabile dai veicoli oltre che dai pedoni". Seppure, da quest’inverno, sia dotato
d’illuminazione artificiale funzionante, vi permane il divieto di accesso per lavori in corso. In questi giorni, una nuova lettera di diffida è stata infatti inviata da parte dell'Anas nei confronti delle Ferrovie di Stato, a causa di grossolane irregolarità nella realizzazione del progetto, portato avanti da quest'ultimo ente. In base a tale diffida, si dovrebbe sistemare un pericoloso dosso venutosi a creare, ed espropriare terreni per allargare l'intersezione tra una strada comunale e la statale 187. Il Comune ha fatto la propria parte all'interno del sottopasso, ma rimane da abbellire il muro che costeggia la stradella a nord della linea ferrata, dal sottopasso alla Tonnara: nel tempo, è stato infatti deturpato con vernice spray, seguendo uno "stile" che è lontanissimo parente dell'arte dei
murales. Lo scorso anno, l'amministrazione municipale aveva annunciato di avviare interventi per ricoprirlo in pietra. Detto ciò, non va dimenticato che il sottopasso è alto 3 metri e 20 centimetri, e consente il transito soltanto a una limitata categoria di automezzi: quelli dei vigili del fuoco, ad esempio, non possono passare.
Maggiori dettagli in merito a questa situazione potete trovarli nel mio articolo pubblicato oggi nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia.
Museo di arte sacra presso la chiesa madre?
RispondiEliminaOggi alle 10.07
Sabato si è inaugurato il museo di arte sacra presso la basilica di Alcamo. Fin qui, nulla di particolare. Il biglietto costava tre euro.
Questo accadeva prima delle 23.00. Dopo tale orario, l'ingresso diventa gratuito, e ad alcuni visitatori viene addirittura rimborsato il biglietto.
Qualcuno sa dirci perché? Cosa è successo alle 23.00?
(pare che un visitatore, alla fine della visita, visibilmente deluso, abbia chiesto come mai sui biglietti non fosse presente alcun riferimento a prezzo, nome del museo, o legami di tale museo con il Ministero per i beni e le attività culturali)
Inoltre, su un piano diverso ma non estraneo, evadere le tasse è reato, peccato, o entrambe le cose?
Volendo scavare ulteriormente si potrebbe investigare su chi abbia chiamato a far del volontariato i dipendenti comunali nella gestione di tale museo, su con quali soldi questa gente venga eventualmente pagata, e sui contenuti del protocollo d'intesa, giusto per assicurarci del fatto che non si tratti di uno dei tanti sprechi verso i quali il nostro caro ministro Tremonti, di concerto con il suo collega Brunetta, mostra tanta avversione.