E la spiaggia? Fino a stamattina, in particolare tra la Battigia e la Tonnara, era sporchissima. Dal Comune di Alcamo, hanno annunciato che "è già stata avviata la pulizia dell'arenile", da parte della ditta Sicilia Verde di Mazara del Vallo, che si è aggiudicata l'appalto per tale servizio (la cui durata è di 110 giorni), per una spesa complessiva di 181 mila euro. "Abbiamo predisposto - dice l'assessore comunale all'Ambiente, nonché vicesindaco, Massimo Fundarò - uno stanziamento di 140 mila euro per acquistare un pulispiaggia, che però sarà utilizzabile non prima di metà luglio. Nei prossimi giorni, faremo comunque partire il nuovo progetto "Alcamo differente", distribuendo a 5 mila famiglie i quattro contenitori per la raccolta differenziata e per il successivo prelievo "porta a porta" di tali rifiuti (nella foto a lato, i nuovi recipienti presentati da Fundarò con il sindaco Giacomo Scala). Stiamo anche collocando in vari punti della città diversi nuovi raccoglitori di pile usate e di farmaci scaduti. Dopo l'estate, contiamo di poter iniziare a utilizzare la nuova discarica comunale che in base al nuovo progetto sorgerà nei pressi di quella ormai inutilizzata, poiché satura, di contrada Vallone Monaco". I rifiuti alcamesi, ricordiamo, vengono tuttora conferiti alla discarica di Siculiana, nell'Agrigentino. Si rivela opportuno, comunque, che vengano messi dei cestini anche ai bordi della stradella a nord della linea ferrata ad Alcamo Marina, soprattutto in considerazione del fatto che il sottopassaggio della vergogna è ancora bloccato (cfr. il post del 15 aprile scorso) e che gli appositi cassonetti sono in gran parte posizionati lungo la Statale 187. In tante altre zone del territorio, si possono trovare discariche a cielo aperto ancor più corpose: mi viene in mente, in particolare, quella a circa metà strada del tratto Alcamo - Partinico della Statale 113.
Intanto, quanto sta accadendo a Palermo ci ricorda, minacciosamente, l'esperienza di Napoli. Si parla tanto della vicenda Noemi-Berlusconi, si perde tanto tempo in chiacchiere, in squallide spettacolarizzazioni dei drammi quotidiani e si fa tanto per spegnere del tutto le facoltà critiche dei siciliani e degli italiani, con il risultato che vengono poste in secondo piano le emergenze pubbliche da risolvere a breve termine. Ed ecco che si dà fuoco ai cassonetti e alla spazzatura traboccante che invade le strade, mentre oltre un centinaio di dipendenti dell'Amia, della Multiservizi, della Gesip e della Biosphera sono in stato di agitazione e protestano dinanzi alla presidenza della Regione per il mancato pagamento degli emolumenti.
Massimo Provenza
Massimo Provenza