domenica 30 dicembre 2007

Duemilasette addio

Il 2007 se ne va. Non tornerà più, se non alla mente durante la lettura di vecchi giornali e di almanacchi o mentre si sfoglia l'album dei ricordi, che può essere un album di fotografie da poter toccare con mano o invece digitali, televisive o di immagini ricostruite nel cervello da connessioni neuronali. Documenti, archivi, dichiarazioni dei redditi lo faranno sentire meno lontano, in qualche modo, il 2007.
Quattro cifre: 2,0,0 e 7. Le prime tre rimangono al proprio posto. Arriva l'8. E siamo nel 2008, secondo il calendario gregoriano in uso nel mondo occidentale. E' probabile che Gesù Cristo in realtà sia nato 2012 o forse 2015 anni fa, e che quindi ci sia un errore nei calcoli effettuati nel sesto secolo dopo Cristo dal monaco scita Dionigi il Piccolo (Dionysius Exiguus, il quale viveva a Roma e nel 525, in base alle indicazioni dei Vangeli e della tradizione, collocò la nascita del Salvatore all'anno 754 ab Urbe condita). Di sicuro è un errore considerare l'anno zero, perché l'anno di nascita di Gesù è l'anno 1 dopo Cristo: all'epoca in cui visse Dionigi, lo zero non era conosciuto in Europa.
Il 2007 se ne va. Per me è stato un anno di intensa attività professionale, un anno di lavoro per informare: per il Giornale di Sicilia mi sono occupato delle elezioni amministrative comunali ad Alcamo, di tanta, tanta cronaca, di sport, ho raccontato momenti di vita, vita in tutte le sue sfaccettature, comprese purtroppo quelle più dolorose, ma anche tante belle notizie hanno trovato spazio. Il 2007 se ne va mentre i giornali e i tg parlano di Benazir Bhutto assassinata, parlano di un'Italia depressa, di giovani allo sbando, di precariato asfissiante, ma anche di colpi importanti inferti alla criminalità organizzata in questa Sicilia da dove tanti, troppi giovani scappano, cercano lavoro lontano dalla terra in cui sono nati, lasciandola immersa nei suoi problemi di cui cambia col passare dei secoli la forma non la sostanza. E del resto, l'Italia, sempre più zimbello d'Europa, rimane ancora un Paese suddito: nell'Ottocento furono scacciati austriaci, borboni, la Chiesa rinunciò al suo Stato che si estendeva su tutta la parte centrale della penisola, si creò una nazione italiana, una nazione sempre più malata a causa di quell'infezione ancora non sanata che è il divario tra nord e sud. Poi le due guerre mondiali portarono distruzione e morte, mentre il fascismo non produsse ciò che gli italiani si aspettavano, ostacolò il libero confronto di idee e quindi lo scambio culturale, anche se la storia insegna che il prefetto Cesare Mori si oppose energicamente all'illegalità in Sicilia. Seconda guerra mondiale, prima repubblica, sessant'anni di ascesa e caduta. L'Italia dipende tuttora dagli Stati Uniti, dalla Russia, dalla Francia, dalla Germania, da questa e quell'altra nazione perché non è ancora capace di creare da sé lo sviluppo utilizzando al meglio le proprie risorse culturali ed energetiche: sul settore della valorizzazione dell'energia alternativa, entro i limiti dell'ecocompatibilità, c'è tanto da lavorare, le prospettive occupazionali ci sono ma si va avanti molto lentamente, con un governo italiano in costante affanno, in crisi perenne. E' un Paese suddito, l'Italia. Depresso, si euforizza non appena la Nazionale di calcio, dopo 24 anni, riconquista il mondo e dopo un anno si qualifica per gli Europei, mentre per il Milan è apoteosi intercontinentale. Calciopoli, cronaca nera, scandali, scarcerazioni facili, soprusi, truffaldini e furbacchioni che diventano personaggi, tivù spazzatura, giovani senza bussola, adulti più confusi di loro: questa è l'Italia.
C'è ancora qualche sognatore che si concede di riporre speranze nel cassetto del 2008 . Un cassetto che sta per aprirsi: forse non ne usciranno desideri esauditi né sogni realizzati, forse qualcosa cambierà, qualcosa migliorerà e qualcos'altro peggiorerà. Migliaia di giornalisti italiani continueranno a scioperare perché il contratto o l'aumento della paga "da fame" rimangono un miraggio, e continueranno ad informare, come faccio io, perché amano sempre di più fare questo mestiere, perché credono in quello che fanno, al di là del trattamento che viene loro riservato da un mondo dove la gratitudine e il riconoscimento dell'attività professionale sono soltanto parole.
Massimo Provenza

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Benvenuti a bordo del mio blog. Qui trovate alcune mie riflessioni, immagini, appunti e spunti su cui potete intervenire in qualsiasi momento esprimendo il vostro parere o le vostre critiche costruttive. Sono un giornalista professionista. Scrivo per il Giornale di Sicilia, in qualità di corrispondente dalla zona di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta, spaziando dalla cronaca allo sport e alle foto. Laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Giornalismo), sono iscritto all'Albo dei giornalisti professionisti dal 2006. Mi piacerebbe scambiare opinioni con chi visita questo blog, fare nuove conoscenze e intraprendere collaborazioni anche con altre realtà che operano nel mondo dell'informazione, purché sia autorevole e non strumentalizzata. Chi vuole può contattarmi su Facebook o telefonarmi al 3355735207 (ma non rispondo agli anonimi o cosiddetti "numeri privati") oppure inviarmi un messaggio al mio indirizzo di posta elettronica: massimoprovenza@email.it

cenni sulle mie esperienze giornalistiche

Il mio primo articolo su un giornale apparve il 13 dicembre 1997: rubrica Cronaca in classe, Giornale di Sicilia, argomento la riqualificazione di una villa pubblica in piazza Pittore Renda ad Alcamo. Il 29 ottobre 1998 mi telefonarono dalla segreteria dell'Università degli Studi di Palermo per comunicarmi di essermi classificato 33esimo (150 i posti disponibili) nella prova di selezione tra gli oltre mille aspiranti all'iscrizione al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Nel frattempo, diversi articoli sul mensile alcamese Il Bonifato e poi qualcuno sul Segestano. Dal 2002 la mia attività di praticantato giornalistico. Dall'ottobre 2005 faccio il corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia, sul quale del resto avevo già in precedenza pubblicato alcuni brevi articoli. E' infatti a partire da quel periodo che, dopo essermi laureato nel luglio 2005, mi è stato richiesto di fare le cronache delle partite di calcio dell'Alcamo. Intanto il 20 luglio di quell'anno avevo conseguito il titolo accademico in Scienze della comunicazione, dopo aver completato il tirocinio per l'abilitazione professionale. Un paio di mesi dedicati a prepararmi per l'esame di abilitazione professionale, riflettendo anche sulla possibilità di dare un seguito alla collaborazione avviata durante gli stage nei mesi precedenti a Palermo con l'Ansa, Tgs e il quotidiano La Sicilia, senza trascurare quella di collaborare per la cronaca della provincia di Trapani. Poi una chiamata dalla redazione trapanese del Giornale di Sicilia per mettermi in prova come corrispondente per il calcio. Una delle mie passioni. Non potevo rinunciare. Intanto, il 31 ottobre 2005 ho sostenuto a Roma l'esame scritto (con macchina da scrivere, obbligatoria...) per diventare giornalista professionista, poi la prova orale il 23 febbraio 2006 ricevendo dalla commissione nazionale lusinghieri riconoscimenti per i miei elaborati del 31 ottobre, valutati tra i migliori su un migliaio di partecipanti.
Cliccando qui trovate i miei articoli e servizi per Ateneonline, la testata giornalistica dell'Università di Palermo, realizzati tra il novembre 2002 e l'ottobre 2004. Ho anche collaborato per il mensile Regione Mediterranea, pubblicando alcune inchieste. Il mio primo stage bimestrale l'ho svolto alla redazione palermitana de La Sicilia, con una ventina di articoli firmati. Poi, altri due mesi alla redazione televisiva di Tgs. E, infine, all'Ansa con diversi lanci di agenzia. Esperienze, insomma, molto formative sul piano professionale. Come corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia finora ho avuto la possibilità di cimentarmi su vari argomenti, dallo sport alla cronaca bianca e nera, e su cui ho pubblicato migliaia di pezzi principalmente su Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta. Collaboro all'occorrenza anche con l'agenzia di stampa ItaliaMedia. Dal 2007 collaboro anche con la Publikompass per la stesura di testi redazionali da pubblicare sul Giornale di Sicilia. Nel marzo 2009 ho iniziato a pubblicare su un canale You Tube alcune mie interviste filmate, nella prospettiva di inserirle in un nuovo webmagazine che è in fase di progettazione e che sarà da me diretto. Dall'ottobre 2009, proprio a tal proposito, è attivo AlcaMondoBlog, un esperimento di giornalismo partecipativo.

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