venerdì 7 marzo 2008

Il buonismo che frena lo sviluppo

Il buonismo che fa male è quell'atteggiamento che non consente un reale sviluppo della vita sociale. Anzi, frena il reale sviluppo, tant'è che quest'azione di frenata può avere come effetto un pericoloso testa-coda. Il problema è molto semplice da considerare sul piano concettuale, non altrettanto su quello di attivarsi per risolverlo. Mi spiego meglio.
Esiste la possibilità, per ogni essere umano dotato di intelligenza oltre che di "sensibilità" d'animo ben dosata in interazione con la necessaria "forza" d'animo, di imparare dall'esperienza e di affrontare la vita con la consapevolezza di distinguere ciò che è produttivo, costruttivo e che insomma promuove lo sviluppo umano, da ciò che è invece distruttivo. Ci può essere un istinto di sopravvivenza misto ad amore per la vita, quindi per la natura e per i nostri simili: una visione nuova dell'esistenza non improntata ad un cieco egoismo o utilitarismo, bensì rivolta a considerare ognuno di noi come un tutt'uno con l'intero universo. Il fatto è che esiste un atteggiamento di falsità che frena lo sviluppo di cui parlo all'inizio di questo post. Questo modo di fare è quello che porta ad esempio certi politici, in ogni parte del mondo e in Italia con particolare frequenza, a cambiare facilmente casacca, a ingannare continuamente chi li elegge, a rubare. Inoltre è tipico di molti criminali il manifestarsi di un istinto di sopravvivenza con un modo di fare che alimenta le guerre, le incomprensioni, la povertà materiale e spirituale. Chi come Gesù Cristo ha insegnato che sono "beati i poveri in spirito" di sicuro non intendeva questo tipo di povertà spirituale. L'opportunismo maligno e l'amore per la vita sono due cose ben differenti l'uno dall'altro.
"Conosci te stesso", diceva Socrate. Conosciti, nel bene e nel male. Ma questa conoscenza riguarda la nostra persona e il rapporto che ognuno di noi ha con il mondo. Soltanto, che cosa succede? Succede che ognuno di noi sa, almeno in parte, che cosa vuole e che cosa non vuole: verso quale indirizzo, cioè, intende condurre l'esistenza. E succede che in certe persone questa pulsione dell'animo è sincera, mentre in altre non lo è. In queste ultime, una sorta di disperazione che porta al cinismo e alla volontà di fregare l'altro, si manifesta in una gamma quasi infinita di comportamenti che minano alle fondamenta la fiducia reciproca. La brama di potere porta l'individuo a fare della ricerca del potere il suo imperativo principe.
Il tribunale umano è opera dell'uomo. E' vero. Ma quanti tra i politici condannati per un reato o per l'altro, più o meno grave, e che abbiano riconosciuto di averlo commesso, offrono garanzie ai cittadini di volere intraprendere una nuova strada di rinnovamento spirituale che si traduca in concrete azioni positive? Quanti delinquenti che dicono di essersi pentiti e di volere iniziare una nuova vita per diventare "ex" delinquenti o, meglio, persone nuove, garantiscono al resto dell'umanità di volere agire non più al servizio del male? E quanti giudici corrotti ci sono in giro?
C'è chi dice che senza il male non esisterebbe il bene e che la verità sta nel grigio tra il bianco e il nero, cioè nel mezzo. Certo è che osservando il ciclo della natura, cioè il susseguirsi delle stagioni, il modo in cui l'acqua circola e si trasforma e si ritrasforma, il movimento degli astri, insomma siamo portati a considerare la vita un continuo divenire. Tutto è in trasformazione. Rimane il problema del capire chi, tra gli esseri umani, offre le garanzie di cui ho scritto in precedenza. E rimane da constatare che molto probabilmente Giovan Battista Vico non aveva torto quando parlava di "corsi e ricorsi storici".
Io però credo, pur osservando come va la storia del mondo, che ognuno di noi, nel proprio intimo e nel proprio piccolo dei rapporti interpersonali, se è in grado di sapere come vuole vivere ha già fatto un fondamentale passo avanti verso la consapevolezza di sé e del suo rapporto di unità con tutto ciò che lo circonda. E quando imparerà a domandarsi il perché dei fenomeni naturali, umani, sociali, e a rispettare il mondo, e dunque anche se stesso, quello sarà davvero un bel momento.
Massimo Provenza

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Benvenuti a bordo del mio blog. Qui trovate alcune mie riflessioni, immagini, appunti e spunti su cui potete intervenire in qualsiasi momento esprimendo il vostro parere o le vostre critiche costruttive. Sono un giornalista professionista. Scrivo per il Giornale di Sicilia, in qualità di corrispondente dalla zona di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta, spaziando dalla cronaca allo sport e alle foto. Laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Giornalismo), sono iscritto all'Albo dei giornalisti professionisti dal 2006. Mi piacerebbe scambiare opinioni con chi visita questo blog, fare nuove conoscenze e intraprendere collaborazioni anche con altre realtà che operano nel mondo dell'informazione, purché sia autorevole e non strumentalizzata. Chi vuole può contattarmi su Facebook o telefonarmi al 3355735207 (ma non rispondo agli anonimi o cosiddetti "numeri privati") oppure inviarmi un messaggio al mio indirizzo di posta elettronica: massimoprovenza@email.it

cenni sulle mie esperienze giornalistiche

Il mio primo articolo su un giornale apparve il 13 dicembre 1997: rubrica Cronaca in classe, Giornale di Sicilia, argomento la riqualificazione di una villa pubblica in piazza Pittore Renda ad Alcamo. Il 29 ottobre 1998 mi telefonarono dalla segreteria dell'Università degli Studi di Palermo per comunicarmi di essermi classificato 33esimo (150 i posti disponibili) nella prova di selezione tra gli oltre mille aspiranti all'iscrizione al corso di laurea in Scienze della comunicazione. Nel frattempo, diversi articoli sul mensile alcamese Il Bonifato e poi qualcuno sul Segestano. Dal 2002 la mia attività di praticantato giornalistico. Dall'ottobre 2005 faccio il corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia, sul quale del resto avevo già in precedenza pubblicato alcuni brevi articoli. E' infatti a partire da quel periodo che, dopo essermi laureato nel luglio 2005, mi è stato richiesto di fare le cronache delle partite di calcio dell'Alcamo. Intanto il 20 luglio di quell'anno avevo conseguito il titolo accademico in Scienze della comunicazione, dopo aver completato il tirocinio per l'abilitazione professionale. Un paio di mesi dedicati a prepararmi per l'esame di abilitazione professionale, riflettendo anche sulla possibilità di dare un seguito alla collaborazione avviata durante gli stage nei mesi precedenti a Palermo con l'Ansa, Tgs e il quotidiano La Sicilia, senza trascurare quella di collaborare per la cronaca della provincia di Trapani. Poi una chiamata dalla redazione trapanese del Giornale di Sicilia per mettermi in prova come corrispondente per il calcio. Una delle mie passioni. Non potevo rinunciare. Intanto, il 31 ottobre 2005 ho sostenuto a Roma l'esame scritto (con macchina da scrivere, obbligatoria...) per diventare giornalista professionista, poi la prova orale il 23 febbraio 2006 ricevendo dalla commissione nazionale lusinghieri riconoscimenti per i miei elaborati del 31 ottobre, valutati tra i migliori su un migliaio di partecipanti.
Cliccando qui trovate i miei articoli e servizi per Ateneonline, la testata giornalistica dell'Università di Palermo, realizzati tra il novembre 2002 e l'ottobre 2004. Ho anche collaborato per il mensile Regione Mediterranea, pubblicando alcune inchieste. Il mio primo stage bimestrale l'ho svolto alla redazione palermitana de La Sicilia, con una ventina di articoli firmati. Poi, altri due mesi alla redazione televisiva di Tgs. E, infine, all'Ansa con diversi lanci di agenzia. Esperienze, insomma, molto formative sul piano professionale. Come corrispondente da Alcamo per il Giornale di Sicilia finora ho avuto la possibilità di cimentarmi su vari argomenti, dallo sport alla cronaca bianca e nera, e su cui ho pubblicato migliaia di pezzi principalmente su Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta. Collaboro all'occorrenza anche con l'agenzia di stampa ItaliaMedia. Dal 2007 collaboro anche con la Publikompass per la stesura di testi redazionali da pubblicare sul Giornale di Sicilia. Nel marzo 2009 ho iniziato a pubblicare su un canale You Tube alcune mie interviste filmate, nella prospettiva di inserirle in un nuovo webmagazine che è in fase di progettazione e che sarà da me diretto. Dall'ottobre 2009, proprio a tal proposito, è attivo AlcaMondoBlog, un esperimento di giornalismo partecipativo.

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